mercoledì 26 marzo 2014
L'Alta Corte spagnola ha dichiarato "incostituzionale" il
referendum programmato dalla Catalogna per decidere
sull'indipendenza della regione dal resto del paese iberico.I
giudici del tribunale costituzionale hanno sentenziato che in base
alla Costituzione della Spagna una regione "non può
unilateralmente indire un referendum sull'auto-determinazione per
decidere sulla sua inclusione in Spagna", secondo un riassunto
scritto emesso dalla corte.
Il progetto referendario sull'indipendenza, già dichiarato
illegale dal governo di Madrid, era stato annunciato a dicembre
scorso dal governatore della Catalogna, il nazionalista Artur Mas,
che aveva fissato la data della consultazione il 9 novembre 2014,
dopo l'accordo tra il suo partito, Convergencia i Uniò (CiU), e le
altre forze regionali. Oggi il tribunale costituzionale ha
annullato parzialmente la dichiarazione di sovranità approvata dal
Parlamento catalano nel gennaio 2013. Il tribunale ha dichiarato
"nullo e incostituzionale" il principio secondo il quale "il
popolo della Catalogna ha, per delle ragioni di legittimità
democratica, un carattere di soggetto politico e giuridico
sovrano". In cambio, ha riconosciuto ai catalani "il diritto a
decidere" se esercitato nel rispetto della Costituzione. Secondo
alcuni sondaggi il referendum è fortemente voluto da più del 75%
dei 7,5 milioni di catalani. La richiesta di indipendentismo,
molto diffusa nella comunità che ha una forte identità storica,
culturale e linguistica, è aumentata notevolmente negli ultimi
due-tre anni.
Le reazioni in Catalogna sono state immediate. Jordi Turull, il
portavoce di CiU, che governa la regione con il leader Artur Mas,
ha assicurato che per il suo partito "la sentenza non merita alcun
rispetto", perche' e' stata pronunciata da "agitatori politici che
hanno istigato la catalanofobia". Turull ha ricordato che, questa
mattina, la maggioranza dei gruppi del Parliament catalano,
avevano deciso di presentare una nuova richiesta di ricusazione
del presidente della Corte costituzionale e di vari magistrati,
che in precedenza "avevano preso posizione contro il processo
indipendentista o per la militanza nel PP, nel caso dello stesso
presidente".
"Ora cosa ci suggerisce di fare la Corte costituzionale? - si e'
chiesto il portavoce - Perche' con la sentenza indica che hanno
piu' liberta' di espressione un'associazione di amici, un club di
raccoglitori di funghi o un condominio di proprietari che il
Parlamento catalano".
Turull ha tacciato come "semplicemente deplorevole" che l'alto
tribunale "torni a dimostrare di non essere un organo giuridico,
ma politico, che da' una veste giuridica alle sue sentenze", per
cui queste "non meritano alcuna credibilita' e perdono ogni
legittimita'".
Il Governo di Mas ha intenzione di convocare il referendum
indipendentista il prossimo 9 novembre, in un braccio di ferro con
quello centrale di Mariano Rajoy, che ha risposto ripetutamente
che la consultazione e' illegale, perche' non e' prevista dalla
Costituzione. Il Congresso dei deputati ha anticipato al prossimo
8 aprile l'esame della petizione inviata dal Parlamento catalano,
in cui si chiede al governo centrale la delega dei poteri per
convocare il referendum una richiesta che si prevede sia bocciata
per ampia maggioranza.
In ogni caso, la data del referendum per l'Indipendenza della
Catalogna rimane fissata al prossimo 9 novembre 2014.
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